La sentenza del tribunale trasforma un debito in credito

27 Feb

La sentenza del tribunale trasforma un debito in credito

Il negozio di Carlo si affaccia sul più importante viale di Livorno. Percorrendolo fino in fondo, si può arrivare dalla stazione direttamente nel centro storico della città. 

 

Carlo ha quasi 80 anni, eppure ogni mattina si reca in negozio, solleva la saracinesca e incomincia a riparare le biciclette. Molti clienti arrivano anche da fuori città, perché conoscono il suo negozio fin da quando erano bambini e adesso tornano per comprare le biciclette ai figli o per farle riparare.

 

Quel lavoro manuale, tra catene ingranaggi forcelle e telai di bicicletta, non gli costa fatica. Per lui non è solo un lavoro, ma è vera passione. 

 

Certo, nel corso degli anni il lavoro è diminuito, anche per la concorrenza delle grandi catene di negozi di articoli sportivi, ma non è questo a preoccuparlo. Lo preoccupano gli estratti conto della banca, quel segno rosso minaccioso che legge in fondo alla pagina ogni volta che gli arriva la busta dalla filiale. 

 

Un giorno ha seguito il consiglio di un conoscente e ha accettato di incontrare un rappresentante di una società di Como che sostiene di difendere gli imprenditori dalle scorrettezze delle banche. 

 

Il rappresentante si è presentato insieme ad un avvocato specializzato in diritto bancario e sono andati a prendere un caffè nel bar all’angolo, dove Carlo va tutte le mattine. 

 

Mentre sorseggiava il caffè, Carlo ascoltava con curiosità le parole dell’avvocato: gli parlava di addebiti illeciti, di interessi gonfiati, di aziende che fanno causa alle banche per chiedere il rimborso delle spese non dovute. 

 

Tutto quello di cui avevano bisogno, era una copia dei suoi estratti conto  per verificare se c’erano delle irregolarità sui suoi conti correnti. 

 

Nel pomeriggio, Carlo fece una ricerca tra gli scatoloni che teneva in cantina, recuperò un faldone con gli estratti conto che aveva conservato negli anni e glieli consegnò.  

 

Dopo qualche settimana, gli avvocati di Como lo contattarono per riferirgli l’esito della loro analisi. Quello che gli dissero lo lasciò a bocca aperta. 

 

Carlo sapeva che il saldo del suo conto corrente era sempre in rosso, pesantemente. Con una cifra come quella, avrebbe potuto comprarsi una macchina nuova. 

 

Ma quei soldi non li aveva, anzi li doveva alla banca. 

 

Gli avvocati di Como invece  sostenevano che il suo conto non avrebbe mai dovuto essere in rosso, anzi avrebbe dovuto presentare un saldo attivo: più o meno della stessa cifra del rosso dichiarato alla banca, però di segno opposto. 

 

Gli dissero che avrebbero avviato una causa legale contro la banca per ottenere il rimborso di interessi che gli erano stati addebitati in modo illecito. Carlo volle fidarsi di quegli avvocati gentili ed educati e diede loro l’incarico di procedere.

 

La causa fu avviata Davanti al Tribunale di Milano, la città dove la Banca aveva la sede centrale. Dopo soli tre anni, il tribunale emise la sua sentenza: favorevole. 

 

Carlo era stupito e felice. 

 

Quando aveva dato l’incarico agli avvocati di Como, il suo saldo sul conto corrente era negativo per circa 38 mila euro. Il tribunale invece sosteneva che avrebbe dovuto presentare un saldo attivo di 31 mila euro. 

 

Passare dal rosso al nero con una sentenza non gli sembrava possibile. 

Eppure stava succedendo.

 

In pratica non era mai stato veramente un debitore della banca bensì un creditore, senza saperlo. Lo aveva scoperto alla soglia degli 80 anni.

 

Durante tutto il periodo della causa, Carlo ha sempre continuato ad andare al lavoro, ad aprire il negozio, seguire i clienti e chiudere la sera, alla fine della giornata, abbassando la saracinesca. 

 

Da qualche tempo però quella saracinesca gli sembra molto più leggera. 

 

Quella di Carlo non è una storia insolita e il suo non è un caso isolato. La vicenda mette in luce alcuni aspetti importanti.

 

Il primo è che molto spesso le banche applicano costi di gestione esorbitanti e non legittimi, che possono trasformare i rapporti sani dei clienti da rapporti a credito in rapporti a debito.

 

Il secondo è che è possibile ottenere il rimborso delle spese illecite anche se non si dispone della copia di tutti gli estratti conto: il calcolo dell’importo sarà limitato ai periodi per i quali sono disponibili i documenti, ma sarà svolto ugualmente. 

 

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